Il MAT – Museo Arte Tempo custodisce un ricco patrimonio, costituito da opere di varie tipologie e di diversa provenienza: lasciti, donazioni, opere in comodato, acquisti e acquisizioni.
Dipinti, sculture e sbalzi – di artisti clusonesi e non solo – sono accompagnati, nel percorso di visita, da una ricca raccolta di meccanismi di orologi da torre. Completa il patrimonio l’Archivio fotografico Cesare Cristilli.
La collezione di dipinti è costituita in gran parte da “ritratti di famiglia” oltre che da nature morte, tele di soggetto mitologico e di carattere devozionale. Tra gli altri, quadri di autori cui Clusone ha dato i natali, come Antonio Cifrondi, Lattanzio Querena, Domenico Carpinoni, Giovanni Trussardi Volpi… Un’ultima acquisizione proviene dalla collezione Suardo della Casa dell’Orfano, che comprende opere pittoriche dal XVI al XX sec., tra cui tele prestigiose del bergamasco Giovan Paolo Cavagna e di Palma il Giovane.
Nel 1998 al museo è arrivato anche “il Tempo”: alla collezione si sono aggiunti 62 meccanismi di orologi, acquistati dalla Provincia nel 1997 dal restauratore e collezionista Alberto Gorla e trasferiti a Clusone grazie ad una convenzione col Comune. La scelta della loro collocazione al MAT si deve alla presenza a Clusone del meraviglioso Orologio astronomico di Pietro Fanzago, autentico gioiello della meccanica rinascimentale, posto sulla torre del Palazzo Comunale dal 1583.
Questo orologio, simbolo della cittadina baradella e tuttora funzionante, venne costruito nel 1583 dall’ingegnere clusonese Pietro Fanzago. Se non ci siete ancora stati, merita una visita!
La famiglia Cristilli di Clusone ha messo a disposizione del MAT parte delle fotografie che costituiscono un secolo di attività dello storico studio fotografico, aperto a Clusone negli anni Venti del Novecento da Cesare e proseguito con passione dai suoi eredi.
La donazione comprende più di 7600 lastre e negativi, relativi agli anni dal 1920 al 1960, che hanno arricchito il patrimonio del museo, dal 2006 ad oggi. Le fotografie costituiscono l’archivio del lavoro di due generazioni.
La sezione dedicata alla scultura è rappresentata da sbalzi e ritratti di Attilio Nani (1901-1959), figura di riferimento per la storia dell’arte bergamasca dello scorso secolo. Nato a Clusone, impara da giovane l’arte dello sbalzo e del cesello presso la bottega avviata dal nonno e dal padre, dimostrando immediatamente di possedere grande sapienza tecnica associata a delicatezza e raffinatezza del gusto.
Il nucleo espositivo dedicato alla scultura espone anche un’opera di Giacomo Manzù, eseguita negli anni della sua residenza a Clusone, negli anni difficili della guerra.