MAT Museo Arte Tempo - Città di Clusone

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Il patrimonio del MAT è costituito da diversi fondi, poiché diverse sono le provenienze degli oggetti: lasciti, donazioni, opere in comodato, acquisti e acquisizioni.
Il nucleo principale è rappresentato dalla collezione che Giovanni Iuniore, della nobile famiglia dei Sant’Andrea, lasciò alla sua morte, nel 1920, alla Congregazione di Carità. A lui si deve il proposito di istituire a Clusone una casa-museo: nel suo testamento, infatti, dispose di donare il suo patrimonio di opere d’arte, oggetti, mobilio e biblioteca alla Congregazione di Carità di Clusone, con l’impegno di costituire un “Museo Artistico e Pittorico”, che fosse insediato nella sua stessa casa. Il primo resoconto dei beni risale a questo periodo, la fine del 1920, quando venne redatto il primo inventario ufficiale di tutta l’eredità Sant’Andrea.
Nel corso dei decenni fino ad oggi, la collezione ha subito molteplici spostamenti, sottrazioni, ma anche aggiunte, sia attraverso altri lasciti fatti alla Congregazione di Carità, poi ECA (Ente Comunale di Assistenza), sia tramite acquisizioni e acquisti. Il Museo è stato, a fasi alterne, aperto e chiuso, poi, negli anni Settanta, definitivamente trasferito a Palazzo Marinoni Barca.

Nell’ultimo secolo, il nucleo originario è stato incrementato grazie a donazioni importanti di opere che hanno arricchito la sezione di arte moderna: nel 1924 circa, cinquanta quadri del clusonese Giovanni Trussardi Volpi (1875-1921); nel 1979, sei tele di Lattanzio Querena (1768-1853) e, nel 2004, e nel 2023 grazie agli eredi di Attilio Nani (1901-1959), opere dello stesso Nani. Inoltre, dal 2007 il Museo ospita in comodato un prezioso nucleo di dipinti provenienti dalla Casa dell’Orfano di Ponte Selva, istituzione fondata nel 1925 per l’assistenza agli orfani di guerra e ai bambini bisognosi.

Fin qui l’Arte.

Nel 1998, poi, è arrivato anche il Tempo: alla collezione del Museo si sono aggiunti 62 meccanismi di orologi, acquistati dalla Provincia nel 1997 dal restauratore e collezionista Alberto Gorla e trasferiti a Clusone grazie ad una convenzione col Comune.

Orologi e quadri della Casa dell’Orfano arricchiscono il valore e la varietà dell’esposizione, oggi realizzata non più secondo l’ordine della casa-museo, ma “con criteri ostensivi e un allestimento rigorosi stabiliti di concerto con la Direzione della Galleria di Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo e con la collaborazione della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici”. Il museo è oggi inteso, infatti, come luogo di conservazione e di tutela del proprio patrimonio artistico, ma svolge anche altre attività di valorizzazione, promozione e conoscenza delle opere da esso custodite e di quelle presenti sul territorio, con l’organizzazione di eventi espositivi, conferenze, servizi educativi, campagne di restauro.

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