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 RASSEGNA STAMPA

MOSTRA "ArtInBanca - Dalla collezione d'arte del Credito Bergamasco" | 25.06.2010 - 13.09.2010

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Inaugurazione venerdì 25 giugno
Ore 17.30 Sala Legrenzi
Seguirà cocktail

Visualizza la galleria delle opere esposte

Orari:
venerdì dalle 15,30 alle 18,30
sabato e domenica dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 15,30 alle 18,30
lunedì dalle 15,30 alle 18,30

Ingresso libero

Collezionare Arte per la società

In poche, ma assai strutturate pagine Cesare Annibaldi – all’epoca della sua presidenza di Palazzo Grassi a Venezia e dunque immediatamente prima dell’ingresso del collezionista François Pinault nella struttura veneziana - sottolineava il “legame vitale tra due mondi all’apparenza lontanissimi”, quelli dell’arte e dell’impresa, e delineava con ricchezza di spunti le potenzialità interne ed esterne di una collezione d’arte.

Tra le diverse possibilità rivolte al sostegno dei beni culturali – sponsorizzazioni di restauri, di manifestazioni artistiche, borse di studio per la ricerca, promozioni nel settore dell’editoria – quelle che può espletare una collezione d’arte sono da ritenersi le più interessanti, per l’opportunità di aprire attraverso di esse rapporti inaspettati.

Al basilare apprezzamento per la disponibilità verso la cultura e al puro e semplice ritorno d’immagine di ieri, il possesso di una collezione d’arte consente a chi la detiene di istaurare un intenso rapporto di scambio con la società, favorita dall’aumento della domanda di cultura da parte di fasce di pubblico sempre più estese. L’esistenza di una collezione d’arte riserva diverse opzioni che l’ente è messo nella condizione di graduare secondo precise strategie di comunicazione: il sostegno allo studio e alla pubblicazione della raccolta attraverso strumenti editoriali, il deposito a lungo termine nei musei; il prestito delle opere per mostre; tutte azioni rivolte alla diffusione della sua conoscenza, con una particolare attenzione all’ambito territoriale.

Il Credito Bergamasco e la sua Fondazione hanno nel tempo costituito una collezione di dipinti considerevole, per quantità e qualità, con la quale hanno messo in atto un’attualissima politica di valorizzazione della raccolta, presentandola pubblicamente, prima all’Accademia Carrara e poi in altri musei del territorio, offrendo alla comunità in cui opera l’opportunità di goderne.

Non è la prima volta dunque che dipinti appartenenti alla raccolta della Banca e della Fondazione vengono esposti e la ricchezza della collezione dell’istituzione bancaria è ben nota agli appassionati d’arte e agli studiosi. Nella scelta delle opere da presentare al MAT - Museo Arte Tempo di Clusone ci si è fatti guidare oltre che dall’imprescindibile criterio della qualità della selezione, dalla volontà di presentare al grande pubblico, accanto ai capolavori già noti, alcune opere meno conosciute.

La squisita Adorazione dei Magi, che, sebbene non abbia trovato ancora una paternità sicura, è certamente opera di un maestro veneto della prima metà del Cinquecento: una personalità dello stretto giro di Bonifacio veronese, ma nemmeno del tutto aliena dalla conoscenza di Paris Bordon. Oppure la Visitazione, qui prudentemente assegnata all’ambito dello Scarsellino, che può essere considerata una fervida testimonianza della nostalgia per i grandi maestri ferraresi dell’inizio del Cinquecento, in questo caso soprattutto Garofalo, che quasi un secolo più tardi nella cerchia dello Scarsellino si coltivava con grande devozione.

Grande rilievo ha il nucleo seicentesco, che annovera dipinti già esposti in più di un’occasione e altri invece meno noti. Tra i primi certo possono figurare l’Ecce Homo uscito dalla fucina borromaica milanese, l’eroica figura di Giobbe di Giovanni Vermiglio e la concitata Strage degli innocenti di Ercole Procaccini il giovane. Accanto ai lombardi di primo Seicento, un’agguerrita pattuglia di dipinti testimoniano del fascino esercitato dal magistero caravaggesco: Il peccato originale riconducibile alla bottega di Battistello Caracciolo, San Pietro che visita in carcere Sant’Agata, quadro di gran classe ma di difficile paternità, anche se tradizionalmente assegnato all’ambito dei fanatici meridionali del Merisi, e la commovente Mater dolorosa di Simon Vouet. Meno noti invece la grande tela con Erminia tra i pastori, riconducibile all’ambito di Domenico Fiasella, dove il tema mitologico assume le sembianze della scena pastorale di genere e la seducente Cleopatra di Giovanni de’ Ferrari. Questa folta rappresentanza di capolavori barocchi si chiude con due opere di Giacomo Ceruti: il crudo Ritratto di ecclesiastico e l’intensa Maddalena in orazione, che Giovanni Testori, intorno alla metà degli anni Sessanta, quasi all’inizio della fortuna critica del pittore, aveva contribuito a valorizzare.

Infine lo spazio riservato ad autori moderni come Carlo Carrà, Alberto Vitali e Domenico Rossi, Natale Morzenti apre all’arte del XX secolo, in perfetta sintonia con la collezione del MAT.

Informazioni al pubblico e materiale fotografico:
tel. 0346.22440 – 0346.25915
www.museoartetempo.it - info@museoartetempo.it - direttore@museoartetempo.it

Visite guidate
Visite guidate al museo (€ 30,00) per gruppi di massimo 15 persone

Iniziativa promossa da
Comune di Clusone. Assessorato alla Cultura

Direttore MAT - Museo Arte Tempo di Clusone:
Aurelio Visinoni

In collaborazione con:
GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo

Patrocinio di:

Provincia di Bergamo. Settore Cultura, Spettacolo, Identità e Tradizioni

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Progetto culturale
M. Cristina Rodeschini per Accademia Carrara e GAMeC
Enrico De Pascale
Paolo Plebani

Progetto di allestimento
Studio Datei Nani Architetti Associati

 

Mostra realizzata con il sostegno di:

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