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 RASSEGNA STAMPA
 

MOSTRA "Gioielli in famiglia: Dipinti inediti dalla raccolta della Casa dell’Orfano di Ponte Selva" |
07.12.2006 - 07.01.2007

La mostra è costituita da quindici opere, in gran parte inedite, provenienti dalla raccolta della “Casa dell'Orfano” di Ponte Selva, frazione di Clusone, l'istituzione fondata nel 1925 da Monsignor Giovanni Antonietti (1892-1976) per l'assistenza agli orfani di guerra e ai bambini bisognosi. I dipinti sono approdati all'Ente Morale sotto forma di lasciti o donazioni da parte di privati cittadini con lo scopo di incrementarne il patrimonio e di riflesso le capacità operative. Particolarmente rilevante, in termini sia quantitativi che qualitativi, risulta il lascito della famiglia bergamasca dei Suardo, grazie alla quale, nel 1926-27, viene eretto, all'interno del villaggio, un edificio di tre piani con terrazzo per la cura elioterapica intitolato alla memoria della contessa Giulia Suardo Scotti. Le opere, parte di una collezione che ammonta a una trentina di pezzi, tuttora ubicati nella sede dell'Ente a Ponte Selva, sono state selezionate sulla base della qualità e della varietà tipologica (ritratti, pale d'altare, dipinti per la devozione privata, miniature), oltre che geografica (sono rappresentati pittori lombardi, veneti e di area fiamminga), con l'obiettivo di sottoporle all'attenzione del pubblico e degli studiosi. La raccolta, infatti, costituita da dipinti di piccolo e grande formato, comprende opere di gran pregio di autori assai noti accanto ad altre particolarmente interessanti sul piano iconografico o sotto il profilo attribuzionistico. Tra le tele più rappresentative si segnalano i due splendidi ed austeri ritratti dei coniugi Ambiveri del bergamasco Giovan Paolo Cavagna (1550-1627) di sapore ancora moroniano e ripetutamente presenti in prestigiose mostre sulla pittura lombarda, uno smagliante anche se problematico Congedo di Cristo dalla Madre attribuito al giorgionesco Giovanni Cariani (1485-1548 ca.), nato a Fuipiano al Brembo e attivo nel primo Cinquecento tra Venezia e Bergamo, la monumentale pala della Pietà dell'oriundo bergamasco Jacopo Negretti detto Palma il Giovane (1548 ca.-1628) dipinta nei primi anni del Seicento e una funambolica, drammatica Deposizione di Cristo del clusonese Antonio Cifrondi (1656-1730), straordinariamente affine a quella conservata proprio al MAT di Clusone, con la quale viene messa per la prima volta a confronto. Nel suo complesso la collezione, sotto molti aspetti singolarmente affine a quella del museo clusonese che si appresta ad accoglierla, attende ancora di essere catalogata e studiata in modo approfondito anche per quanto riguarda la provenienza di ciascuna opera, le circostanze dell’ esecuzione e quelle dell’ acquisizione da parte dell'Ente proprietario. L'auspicio è che l'iniziativa, promossa dal MAT e curata da M. Cristina Rodeschini Galati ed Enrico De Pascale, possa rappresentare, oltre che una piacevole sorpresa per il pubblico, un'occasione per meglio conoscere, valorizzare e tutelare una testimonianza tanto significativa e preziosa del patrimonio artistico lombardo.

La Casa dell'Orfano

La “Casa dell'Orfano” di Ponte Selva si identifica pienamente con il suo fondatore mons. Giovanni Antonietti (1892-1976) pluridecorato cappellano militare nella prima guerra mondiale, che ha dedicato all’istituzione tutta la sua vita.
La prima Casa, acquistata nel 1924, venne aperta il 24 giugno 1925 come “Preventorio per l'infanzia” per ospitare i più bisognosi tra gli orfani di guerra.
E' la prima istituzione italiana sorta per la tutela dei fanciulli, con una ospitalità permanente. Tra il 1926 e il 1950 grazie al sostegno di numerosi benefattori (tra i quali le famiglie Suardo, Pesenti, Agliardi, Valli) vengono costruiti diversi edifici - dall'infermeria, alla chiesa, alla scuola, alla casa colonica - che costituiscono un piccolo villaggio, nel cuore di una salubre pineta, molto accogliente per migliaia di orfani, non solo di guerra. Son più di ventimila i ragazzi che hanno trovato rifugio, assistenza e un luogo di formazione nella “Casa dell'Orfano”.
Nel 1969 mons. Antonietti affida la sua opera ai sacerdoti di don Orione, adeguando la Casa alle nuove esigenze. Dopo la morte del fondatore l'opera muta profondamente indirizzo e l’“Associazione Ex Allievi e Amici di don Antonietti” ristruttura alcuni padiglioni per il soggiorno breve di minori bisognosi, di gruppi ecclesiali, di scolaresche, di gruppi sportivi.
Il Consiglio di Amministrazione sta ora studiando un piano di fattibilità volto al riutilizzo del villaggio e la modifica dello forma giuridica dell'ente.
Il conte Giacomo Suardo, insigne benefattore della “Casa dell'Orfano”, lasciò erede l'istituzione dei suoi beni tra i quali diversi dipinti esposti in questa mostra.

Giorni Nostri 1924 - 1950

Il tempo fissato nelle straordinarie immagini dell'Archivio Fotografico Cristilli è quello delle grandi manifestazioni pubbliche, religiose e laiche, dagli anni '20 al primo dopoguerra.
Lungo il viale dello “stradone” provinciale, testimone fisso del tempo passato, scorrono le imponenti processioni dei due Congressi Eucaristici del 1924 e del 1949, seguite dalle sfilate fasciste e dalle inaugurazioni ai monumenti.
La Madonna Pellegrina, nel suo giro d'Italia, esce dalla fabbrica, seguita da tutto il paese e dal primo altoparlante mobile montato sulla “Topolino”.
Quelli che saranno i sessantenni di oggi, assistono in braccio alla mamma.