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 RASSEGNA STAMPA

Domenico Carpinoni (Clusone 1566 - Clusone 1658)

Della sua nascita, avvenuta a Clusone, non si hanno molte notizie, tanto da ipotizzarne la data soltanto tramite documenti successivi nei quali veniva citata la sua età.
È tuttavia noto che il padre Nicola, avendo intuito il potenziale artistico del figlio, lo inviò a Venezia dove fu allievo di Iacopo Negretti detto Palma il Giovane, anch'esso originario di Bergamo.
Dopo un primo matrimonio, del quale tuttavia non vi sono notizie se non la nascita della figlia Giovanna, avvenuta nel 1601, Domenico Carpinoni tornò al paese natio tra la fine del XVI secolo e l'inizio del XVII. Un secondo matrimonio fu celebrato nel 1603 con Elena Uccelli, che diede alla luce altri figli tra cui Pietro, che successivamente continuò, con il figlio Marziale, la dinastia dei pittori Carpinoni.
Di carattere eccentrico, Domenico Carpinoni cominciò ad eseguire lavori presso la Scuola del Rosario di Clusone all'inizio del XVII secolo, rimanendo inizialmente nell'ambito di piccoli lavori artigianali. La sua abilità successivamente lo portò a crearsi un gran numero di estimatori, situazione che gli permise di ottenere un gran numero di commissioni.
Poche furono le notizie inerenti la sua esistenza, anche se noto fu che la fama acquisita gli garantì un elevato tenore di vita che mantenne fino alla morte, che lo raggiunse nella sua casa di Clusone all'età di 92 anni.
Esponente del manierismo, risentì notevolmente degli insegnamenti carpiti dal maestro Palma il Giovane, anche se in numerosi suoi dipinti traspare la tecnica che fu di Palma il Vecchio, prozio del suo mentore e conterraneo del Carpinoni.
Fu sempre molto attento alle evoluzioni ed innovazioni pittoriche che si succedevano in tutta Europa, grazie alla continua acquisizione di stampe raffiguranti le più grandi opere del tempo: è logica conseguenza quindi considerarlo interprete del manierismo internazionale.
I suoi dipinti, in gran parte a sfondo religioso, sono eseguiti seguendo quello che viene considerato il modello canonico del XVI secolo, dove la parte superiore del dipinto è destinata al soggetto (la Madonna o i santi), mentre in quella inferiore si trovano figure minori, quali santi secondari o angeli, una sorta di intermediari tra la divinità principale ed i fedeli.
Le sue opere si trovano principalmente negli edifici sacri della provincia di Bergamo, con una maggiore concentrazione nella valle Seriana, terra dove il pittore visse. Sono tuttavia presenti segni della sua presenza anche al di fuori della provincia bergamasca, principalmente nella vicina Val Camonica, tra cui Angolo Terme, Breno, Malegno e Provaglio d'Iseo.
Le prime opere, considerate minori, vennero eseguite artigianalmente per la Scuola del Rosario di Clusone nei primi anni del XVII secolo. Il salto di qualità avvenne dal 1611, quando dipinse la prima vera opera: l’ Annunciazione per il Santuario della Trinità di Casnigo.
A questo seguì, l’anno successivo, il ciclo de Le Sibille per il Santuario della Madonna della Torre di Sovere, paese in cui finirono anche la Visitazione (1613) e l' Adorazione dei pastori (1620). Pochi sono comunque i dipinti esattamente databili, tra i quali il Martirio di S. Lorenzo (tra il 1614 ed il 1624) di Barzizza (frazione di Gandino); l’ Assunta di Vertova (1633) e, dell’anno successivo la Madonna in gloria tra i Santi Rocco e Sebastiano collocata nella chiesa di Ludrigno (frazione di Ardesio) e la Madonna in gloria e i santi Lorenzo ed Eleonora nella chiesa delle Orsoline di Gandino.
Da quel momento in poi le uniche opere documentate sono il Suffragio, eseguito nel 1645 per la Confraternita dei morti di Villa d'Ogna, e la Trasfigurazione di Monasterolo del Castello, risalente al 1656.
Altre opere non datate si trovano nelle chiese di Averara, Bianzano, Casazza, Cerete basso, Clusone (sia nel Palazzo Fogaccia che nella Basilica di Santa Maria Assunta: sei grandi tele), Costa Volpino, Endine, Gandino, Lovere (Basilica di Val Vendra), Onore, Piario, Rogno, Rovetta, Schilpario, Solto Collina, Spinone al Lago, Valbondione, e Vilminore di Scalve.